18 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo - nuovi aggiornamenti

Dopo alcuni giorni complessi, alcuni aggiornamenti.

Le squadre di psicologi coordinate dal DPC coprono ormai le pertinenze di quasi tutti i diversi COM (Centri Operativi Misti, ciascuno dei quali si occupa di una particolare area del territorio coinvolto dal sisma), con team di psicologi dell'emergenza integrati funzionalmente con le direzioni dei campi e dei servizi sanitari.
DICOMAC (la Direzione Comando e Controllo, che gestisce tutte le operazioni in teatro) ha distribuito in maniera equilibrata tutte le risorse afferenti alla Protezione Civile nazionale.

In molti COM, i colleghi operano a partire da un determinato campo-base (di solito una delle tendopoli principali), per poi girare regolarmente anche nelle pertinenze secondarie, spesso con l'ausilio dei mezzi della Protezione Civile. Continuano le intense attività assistenziali alla popolazione, sia minori (con le tende per i bambini, comprensive di giochi psicologicamente orientati, ludoteche, piccole biblioteche), che adulti ed anziani.

Sono in corso, da parte dei diversi gruppi di colleghi (di varie "appartenenze" associative) attivi nei diversi teatri operativi, le attività di valutazione e sostegno del disagio psicologico e psicosociale; l'attività informativa specialistica (la cosiddettà "psychoeducation" sulle reazioni emotive alle situazioni di crisi); la liaison con i servizi psichiatrici (per i pazienti già in carico ai servizi territoriali previamente al sisma); le consulenze a genitori e famiglie; i debriefing a gruppi di soccorritori (spesso operanti da giorni in situazioni difficili).

Viene svolto, ed è importantissimo sottolinearlo, moltissimo lavoro di psicologia di comunità (empowerment sociale, sviluppo delle risorse psicosociali locali, etc.), che in emergenza ha un ruolo assolutamente fondamentale; per molti aspetti anche maggiore, per rilevanza operativa e necessità di diffusione, di quello clinico.

Buono il coordinamento centralizzato del DPC, anche se in alcuni casi ci sono state sovrapposizioni funzionali con gruppi o singoli che non si sono ben integrati funzionalmente nel necessario sistema di coordinamento operativo del Dipartimento di Protezione Civile.

Molte squadre regionali di Psicologi per i Popoli, con questo weekend, si avviano ormai a ruotare in teatro le squadre di terza partenza (in collegamento con le proprie Colonne Mobili Regionali di afferenza di Protezione Civile), e si stanno organizzando per sviluppare un'assistenza di crisi di breve-medio termine (adattandola col tempo anche al continuo, fisiologico, evolversi delle esigenze psicosociali e organizzative).

I feedback sulle attività psicologiche sono in media assai positivi, sia da parte della popolazione coinvolta che dei responsabili dei campi e dei servizi della Protezione Civile. Insomma, gli psicologi dell'emergenza italiani sembra che stiano davvero bene operando, portando un ausilio effettivo alla popolazione, e contribuendo così anche a rinforzre la buona immagine sociale della nostra professione.

Al prossimo aggiornamento,
Luca

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