14 settembre 2018

Pillole di ENPAP

Thread di "appoggio tecnico" per alcune informazioni utili sull'ENPAP :-) 

[Pillole di ENPAP - 1]
Spesso, quando si dice la parola "ENPAP", la reazione del collega medio (e del futuro collega ancora di più!) è un misto di noia e di repulsione... ma è un errore grave, perchè in realtà avere alcune informazioni di base su cosa è e come funziona davvero ci permette di essere molto più "smart" e autonomi nel pensare al nostro futuro, e a come tutelare il frutto economico del nostro lavoro!!
Per cui: niente panico, ci sono anche cose inaspettate, curiose e molto utili da sapere in merito...
E per i tirocinanti/laureandi: è proprio ADESSO il momento di impararne qualcosa, perchè all'Università non vi hanno spiegato molto, ma fra poco vi sarete iscritti ! :-)

Iniziamo quindi con alcune informazioni generali, molto "basic":

1) Che cosa è l'ENPAP ?
L'Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza degli Psicologi italiani è l'Ente che, quando saremo vecchi, ci pagherà le pensioni (Previdenza), e se abbiamo bisogno di aiuto per particolari situazioni nel corso della vita, ci può erogare forme di sostegno economico (Assistenza). In altre parole, è l'equivalente per gli psicologi dell'INPS.

2) Mi ci devo iscrivere per forza ?
Eccerto che sì, se lavori come psicologo! La previdenza è obbligatoria per tutti i cittadini: dagli psicologi ai panettieri, dagli operai agli architetti; i professionisti in particolare si devono iscrivere alla loro Cassa di appartenenza (ENPAP per gli Psicologi, ENPAM per i Medici, Inarcassa per gli ingegneri, e così via). Altrimenti, rimarresti (teoricamente) senza pensione, e senza assistenza... vi è quindi un preciso obbligo di legge ad iscriversi, ma è anche tuo interesse personale farlo appena possibile !
Lo so: magari da giovanissimo uno pensa che non siano cose importanti, ma in realtà è proprio ad inizio carriera che bisogna iniziare a pianificare un futuro che - se programmato bene fin dall'inizio - può essere meno "nero" di quanto si teme...

3) Chi si deve iscrivere ? Quando ? Come ?
Sul sito www.enpap.it trovi tutte le informazioni ! In particolare, ti devi iscrivere entro 90 giorni dalla ricezione del tuo primo compenso professionale in qualità di psicologo. Basta scaricare i moduli che trovi sul sito, e seguire le indicazioni relative: è davvero una cosa semplice.

4) Ma versare all'ENPAP è come pagare delle tasse? 
NO ! Mito assolutamente da sfatare. I soldi che versi all'ENPAP (il "contributo soggettivo", il 10% del tuo reddito professionale) vanno direttamente in una tua "cassaforte personale", con il tuo nome "scritto sopra" (si chiama "montante individuale", perchè cresce - cioè "monta" - nel corso degli anni), e rimangono sempre e solo "tuoi": non servono per pagare le pensioni di "anziani sconosciuti" (come avviene all'INPS), ma sono tuoi e soltanto tuoi, e tali rimarranno fino al momento della tua pensione ! A quel punto, incrementati da un coefficiente previsto dalle normative, diventeranno la tua pensione, che ti verrà erogata regolarmente per il resto della tua vita.
Inoltre, il 2% di ogni fattura (il "contributo integrativo"), serve per pagarti (oltre al funzionamento dell'Ente) tutte le forme di assistenza, attuali e future: indennità di malattia, spese per situazioni straordinarie, microcredito, spese funerarie, sostegno per le calamità naturali, etc.; un fondo a parte (Contributo Maternità, previsto per legge) copre anche la maternità delle colleghe.

5) Ma è vero che i soldi che dò all'ENPAP sono uno sproposito? 
Molti lo dicono, ma se andiamo a verificare... assolutamente NO (anzi), e per diversi motivi: in primo luogo sono "soldi tuoi", che rimangono sempre e solo a te: non sono tasse che vanno in un buco nero! E' come metterli in un salvadanaio a lungo termine...
In secondo luogo, sono sempre proporzionati al tuo reddito effettivo (il 10%+2%), tranne dei contributi minimi per redditi molto bassi.
In terzo luogo, per i colleghi più giovani e a basso reddito sono previste riduzioni molto significative anche dei contributi minimi, proprio per permettere un "avvio soft" della professione.
In quarto luogo, la nostra è la contribuzione *più bassa* in assoluto tra quella di tutte le Casse professionali; ed è pure - per dare un'idea - molto inferiore a quello che pagheremmo stando all'INPS nella Gestione Separata (ormai diretta oltre il 30%, quasi il triplo di noi!).

Domande in sospeso, nei prossimi post: "è vero che però avremo delle pensioni basse ?" Perchè? E cosa significa "metodo contributivo" e "metodo retributivo"? (suggerimento di risposta: l'entità delle pensioni dipende... e il meccanismo lo spiego a breve !) Ed un altro post: "ma che vantaggi ci dà essere iscritti all'ENPAP?" (suggerimento: moltissimi, se li sai ;-D)

6) "Metodo contributivo, retributivo, pensioni basse... non ci capisco un accidente!!"
Lo so, sembra un casino... ma è solo apparente: abbiamo superato esami di Dinamica e Psicobiologia con libri molto più complicati :-) In realtà, è banalissimo. Non ci credete ?
 Leggete per 30 secondi, e (semplificando un po') vedrete che sarà chiarissimo !
A. I soldi della mia pensione, da qualche parte devono pur arrivare...
B. Ci sono solo due strade: o me la paga qualcun'altro, o me la pago io!
C. In passato (i nostri genitori) la pensione era pagata dalla collettività, calcolandola sulla base del tuo ultimo stipendio (in pratica, la pagavano in gran parte le generazioni nuove a quelle precedenti). D. Si chiamava "Metodo Retributivo", perchè era appunto basato sulla tua ultima retribuzione; garantiva pensioni di tutto rispetto, molto simili al tuo ultimo stipendio da lavoratore.
E. Il problema è che il Metodo Retributivo va benissimo per il singolo (che pigliava una buona pensione), ma non per la collettività: mantenere per decenni milioni di persone quasi con lo stipendio che avevano da lavoratori è infatti insostenibile per le casse dello Stato (purtroppo).
F. Quindi, si è dovuti passare da vent'anni a questa parte al "Metodo Contributivo": adesso, le nuove generazioni (qualunque lavoro facciano) la loro pensione "se la devono pagare da soli"!
G. Ciascuno di noi, infatti, deve versare un pochino dei propri soldi ogni anno in un "salvadanaio personale" (all'INPS, o in una Cassa professionale; i salvadanai degli psicologi sono appunto presso l'ENPAP), che poi "verrà aperto" quando andremo in pensione. I soldi che ci abbiamo messo dentro, rivalutati, ci verranno restituiti "spalmati" in piccole rate mensili, sotto forma di pensione, per tutto il resto della nostra vita. Fine, non c'è da sapere (quasi) altro: avete appena capito il meccanismo!! :-)

7) "Si, ma perchè le nostre pensioni saranno basse?" Ecco, questo è il problema: NON dipende dall'ENPAP, NON dipende dalla Psicologia, dipende proprio dal Metodo Contributivo - che vale per tutti i cittadini italiani! Ed è un problema che quindi avranno tutte le ultime generazioni: che tu sia psicologo o fornaio, operaio o ingegnere, avvocato o impiegato! Per una volta, non ci possiamo lamentare "noi poveri psicologi": siamo davvero tutti quanti nella stessa barca...
Esempio facile: diciamo che guadagno 20.000 euro all'anno. Il 10% lo metto nel "salvadanaio" della pensione (2.000 euro). Ora, immaginiamo di lavorare per 40 anni (semplifico in maniera estrema, in realtà è più complicato ma adesso vediamo questo!) Ogni anno avrò quindi messo via 2.000 euro, ed alla fine della mia carriera avrò nel salvadanaio circa 80.000 euro (2.000 * 40), che da quel punto in poi mi saranno restituiti regolarmente, ogni mese, come pensione.
Ecco, questo è il punto !
Se da quando vado in pensione vivo circa 20 anni ancora, vuol dire che dovrò farmi bastare gli 80.000 euro messi da parte per almeno altri 20 anni... il che significa 4.000 euro all'anno (cioè 350 euro circa di pensione al mese: 4.000/12). Si, avete letto bene: 350 euro di pensione al mese. STOP: prima di andare in panico, leggete il prossimo post (Pillole di ENPAP - 4), in cui spiego un paio di punti fondamentali per non sbattere la testa contro il muro, e per capire come aumentare le nostre pensioni future!
"Più verso, e prima lo verso, e avrò una pensione più alta", questa è la regola da imparare a memoria... vediamo adesso come ;-)

8) "Prenderò poco di pensione? Come posso aumentarla?" Beh, in un certo senso sì: il metodo contributivo porta inevitabilmente a pensioni più basse del metodo retributivo, non si scappa. Ma vi sono dei correttivi :-) E se ce la giochiamo bene, avremo una pensione più alta di quanto temiamo!
Lo schema del post precedente era molto semplificato, e mancano un paio di passaggi importanti: l'ENPAP infatti investe il suo patrimonio (come fanno tutti gli Enti di Previdenza), e quanto tu depositi quindi si rivaluta nel tempo.
I meccanismi di "interesse composto" sono quelli che possono fare la differenza, e che spiegano perchè *è fondamentale* versare il più possibile ed il prima possibile (in modo da far "lievitare" l'interesse per più anni possibile), se vogliamo avere una pensione migliore.

Faccio un esempio semplicissimo: 
Ipotizziamo di versare 1000 euro oggi, che verranno rivalutati al 3% annuo. Sapete quanto diventano (circa) dopo 20 anni (iscrizione tardiva all'ENPAP) ? 1806 euro.
Se li faccio maturare 30 anni? Diventano 2427 euro.
Se li faccio maturare 40 anni (cioè mi iscrivo giovanissimo, appena posso)? Diventano ben 3262! Una bella differenza: praticamente il doppio.
La stessa cifra di 1000 euro, se mi iscrivo e la verso subito, mi rende quindi *IL DOPPIO* di quanto mi renderebbe se mi iscrivo e la verso "tardi", perchè aspetto troppo!

Ipotizziamo adesso di versare di più, facendo uno sforzo (si può indicare quanto si vuole versare, grazie ad un'innovazione introdotta da AltraPsicologia, che rende più flessibile e personalizzabile il meccanismo, tra il 10 e il 20%, scegliendo ogni singolo anno): quanto renderebbero 2000 euro, invece che 1000? In 20 anni, mi diventano 3612 euro. In 30 anni, mi diventano 4854 euro. In 40 anni, diventano addirittura 6.524 euro ! Insomma: se ti iscrivi subito (40 anni invece che 20), e versi un pò di più (2000 invece che 1000), alla fine ti ritrovi con 6.500 euro invece che con 1.800! Dunque, i 1.000 euro in più che metti adesso ti ritorneranno incrementati di molte volte. Fate la proporzione per tutti i vostri contributi, e.... ecco, ci siamo capiti! :-)
Questo ci fa capire: 
1. le nostre pensioni possono essere più alte di quanto temiamo, ma SOLO se sappiamo come funziona il meccanismo di rivalutazione!
2. "Più versi e prima lo versi, e più il tuo rendimento salta su; così avrai una pensione (molto) più serena". 
In sintesi: piccolissime differenze nelle scelte di oggi fanno *enormi differenze* per la nostra vita fra qualche anno, molto più di quanto si immagini quando si inizia la professione! 

[Assistenza]
Riprendiamo con alcune info importanti sull'Assistenza: ovvero, come l'ENPAP e altri mi aiutano quando sono nei guai!] ENPAP - EMAPI - CAMPI sono tre istituzioni che hanno il compito di "proteggere lo psicologo". Gli Psicologi sono in gran parte liberi-professionisti (e sempre più lo saranno); quindi, hanno pochissime tutele "pubbliche" in caso di difficoltà. Negli anni, ci siamo quindi muniti di alcuni "strumenti" molto utili a "proteggerci" in caso di guai; purtroppo, molti non le conoscono neanche, e quindi perdono l'opportunità di chiederle!

Vediamole rapidamente, partendo qui dal'ENPAP... possono davvero servire a tutti, prima o poi :-)
1. "Assistenza ENPAP": come proteggersi da malattia e... sfighe varie.
L'ENPAP, per gli iscritti in regola con i versamenti (molti non lo sono, e perdono così stupidamente le protezioni relative!), prevede una vasta serie di servizi di assistenza e sostegno in caso di difficoltà dell'iscritto.
A) Malattia: La più importante è l'indennità di malattia: lo sapevate che se vi ammalate (non per un raffreddore, è chiaro), l'ENPAP vi sostiene economicamente per molte settimane, con un'indennità che vi permette di curarvi senza preoccuparvi del reddito perso in quel periodo? Ogni anno, vengono stanziate molte centinaia di migliaia di euro per sostenere i colleghi in queste situazioni, e sono tra l'altro allo studio ulteriori ampliamenti di questa forma di assistenza, cruciale per i liberi-professionisti senza altre forme di reddito.
B) Sfighe varie: Poi, vi sono le forme di assistenza per "eventi avversi"... lo so, l'elenco che segue non è molto allegro; ma queste cose (e come psicologi lo sappiamo) purtroppo succedono. L'importante è sapere che in quel momento l'ENPAP può darci una piccola "grande" mano, almeno sul piano materiale, e usufruire di queste "protezioni di vita". Vi sono infatti fondi per le "Calamità Naturali" (sapevate che se un disastro naturale - alluvione, terremoto, etc. - danneggia la vostra casa e/o il vostro studio professionale, l'ENPAP vi sostiene economicamente?); per le "Spese Funerarie" (triste, lo so; ma quando succede la comunità professionale si stringe anche così intorno alla famiglia dell'iscritto; come AltraPsicologia ne stiamo allargando anche la copertura ai lutti di primo grado gravi); per gli "Eventi Eccezionali" (situazioni di vita estreme e non altrimenti gestibili, da valutare caso per caso.., per non lasciare da solo l'iscritto davanti a drammi fuori dall'ordinario); "Assegni di studio per figli di iscritti deceduti o inabili" (per garantire le nostre famiglie se dovessimo mancare prima del tempo); "Contributi per la non autosufficienza dei pensionati" (quando è necessaria assistenza specializzata, ad esempio ricoveri in casa di riposo). Insomma, l'ENPAP cerca di dare una "protezione a 360 gradi" rispetto alle diverse esigenze e problemi che possono insorgere, sia al giovane iscritto che al "senior" pensionato. Trovate tutte le informazioni in merito sul sito ENPAP, sezione Assistenza: http://www.enpap.it/?page_id=9


2. "EMAPI": assicurazione sanitaria integrativa. Gli iscritti ENPAP possono inoltre accedere alle coperture dell'Assicurazione Sanitaria Integrativa EMAPI (è un Ente che riunisce tutte le Casse private - psicologi, medici, ingegneri, etc. - per "fare massa numerica", e strappare così condizioni migliori alle Assicurazioni).
Ve ne sono di due tipi: quella "Base" copre i "grandi eventi morbosi" (ovvero, malattie molto gravi o interventi chirurgici "maggiori"), ed è gratuita (!) per tutti gli iscritti ENPAP; quella "Integrativa", ad attivazione volontaria aggiuntiva rispetto alla "Base", prevede un pagamento annuo e garantisce una serie di ulteriori risparmi presso le strutture convenzionate, per una lunghissima serie di prestazioni sanitarie. Maggiori informazioni: www.emapi.it

 3. "CAMPI": assicurazione professionale e infortuni. CAMPI è un gioiellino, c'è poco da dire! Sono di parte, la uso da anni con gran soddisfazione: ma per me è sinceramente la migliore assicurazione professionale che si possa trovare in Italia, con condizioni totalmente fuori mercato (tanto che la prima volta pensavo "ma non può essere vero": beh, è vero. E funziona bene!) :-)
La Cassa Assistenza Mutua Psicologi Italiani è stata fondata una ventina di anni fa da vari rappresentanti della categoria, con l'obbiettivo di ottenere condizioni più vantaggiose da assicurazioni private. Fornisce una Assicurazione RC Professionale (ovvero, per i danni che possiamo causare involontariamente ai nostri pazienti; tra l'altro, obbligatoria per Legge dall'anno scorso) ultraconveniente: con circa 40-50 euro annui ci si copre fino a 2 milioni di euro di assicurazione, più 25.000 euro di spese legali e peritali, senza franchigia (che è un vantaggio enorme!).
E' una protezione assolutamente fondamentale, che permette di lavorare molto più serenamente, ad una frazione del costo che la stessa assicurazione avrebbe per un singolo cittadino (provate a chiedere alle vostre banche quanto vi costerebbe una cosa del genere...). Inoltre, sempre a tariffe bassissime, fornisce coperture aggiuntive per Infortuni (H24, quindi anche fuori dal lavoro), per morte, invalidità e diaria ospedaliera, anche qui con garanzie di ottimo livello.
Il piano di copertura è altamente personalizzabile, e potete dargli un'occhiata su www.cassamutuapsicologi.it.
Ma soprattutto, fatela ! Un libero-professionista che si fa male per un incidente, rimane un paio di settimane in ospedale e non lavora (anche solo per pochi mesi), non solo rimane completamente privo di redditi per tutto quel tempo, ma rischia di metterci mesi e mesi a recuperare tutti quei contatti e lavori che intanto sono stati "passati ad altri"!
E' successo davvero poco tempo fa ad un'amica, priva di assicurazione, e ci ha messo quasi un anno a "rientrare nel giro", mandando in fumo un lavoro enorme :-( Se poi si rimane invalidi a seguito di infortunio (succede, purtroppo) e non si riesce più a lavorare bene, uno psicologo senza altre garanzie è nei guai seri; con poche decine di euro all'anno, il CAMPI (che è appunto una "cassa di assistenza mutua" tra colleghi) permette invece di stare al sicuro davanti a tutti questi rischi!
Da alcuni anni, l'ENPAP per la prima volta nella sua storia si sta *avviando ad aumentare le pensioni degli iscritti*. Ovvero, a *mettere soldi* sulle pensioni di tutti quanti, e senza nessun aggravio per noi :-) Dietro queste modifiche vi è stato un *enorme* lavoro legale, attuariale e finanziario, con i consulenti dell'Ente; un percorso lungo e non facile, portato avanti in maniera energica dal CdA.

Ma come si aumentano le pensioni ? In due modi paralleli, ed in contemporanea! 
Primo modo: "riversiamo l'extrarendimento sul tuo montante". ....ehi, siete ancora lì... ? No, giuro, non è una cosa brutta! ;-) In pratica, al momento, gli investimenti fatti dall'Ente non possono essere pienamente versati (per un'interpretazione rigidissima delle normative da parte dei Ministeri) sulle nostre pensioni.
Come dire: magari l'Ente, investendo accuratamente i soldi degli iscritti, li valorizza bene; ma, anche in quel caso, gli iscritti non possono ricevere indietro il risultato dell'investimento... assurdo!
Con la modifica del regolamento (dettagli qui: http://www.elezionienpap.it/lenpap-aumenta-le-pensioni/), invece si apre finalmente questa possibilità; in teoria, tutto il rendimento (a parte una quota di riserva, per ovvi motivi prudenziali) potrà essere riversato sulle nostre future pensioni.
Secondo modo: "per gli iscritti con figli, si aumenteranno i contributi figurativi di uno o due anni". Spiegato con l'accetta: avere figli è bellissimo, ma per un libero professionista è anche impegnativo, e toglie energie e molto tempo per l'attività professionale. Dunque, per compensare un minimo queste difficoltà, se hai avuto figli l'Ente ti aumenterà la pensione (chi vuole approfondire come, veda qui: http://www.elezionienpap.it/aumentano-le-pensioni-enpap-pe…/), come se fossi andato in pensione uno o due anni più tardi di quando ci vai in realtà.
La differenza può essere modesta, ma è un modo economicamente concreto con cui l'Ente può riconoscere e sostenere il lavoro di... "crescita dei nostri figli"!
Detto sinceramente, è la prima volta che un Ente previdenziale aumenta così le pensioni: è un evento davvero più unico che raro nel panorama italiano, e l'ENPAP in questo sta assumendo un ruolo di leadership e di esempio anche per tutte le altre Casse professionali.