11 aprile 2009

Interventi psicologici nel Terremoto Abruzzese

Continuo con gli aggiornamenti in presa diretta, in merito alle attività di supporto psicologico alla popolazione de L'Aquila e delle altre zone coinvolte dal sisma dell'Abruzzo, nell'ambito della Protezione Civile nazionale.

Diversi problemi organizzativi e logistici sono stati causati dalle
numerose autocandidature di gruppi, singoli ed operatori di vario tipo,
da varie regioni e non integrati nel sistema dei soccorsi, spesso privi di esperienza operativa, che si sono "autoconvocati" e che stanno rendendo a tratti difficile l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse.

Apprezzabilissimo l'impegno volontario, ma il DPC ha ribadito chiaramente che, in questa fase e nelle aree di intervento operativo, sono ammesse ad operare direttamente solo le associazioni già appartenenti o convenzionate col volontariato nazionale di protezione civile ai vari livelli (comunale, regionale, nazionale), per ovvi motivi logistici, coordinativi e di sicurezza operativa.

Si segnala inoltre che il numero di soccorritori organizzati è dell'ordine dei 10.000, una città nella città; con ovvia "pressione" sulle linee logistiche, di ammassamento e di vettovagliamento del personale di soccorso.
La Protezione Civile deve prioritizzare vitto ed alloggio per i cittadini (siamo a quota 28.000 sfollati), ed il crescente numero di volontari "autoconvocati" aumenta il peso della situazione.

Da un punto di vista psicologico, fino al giorno precedente i funerali sono proseguite le opere di accompagnamento psicologico all'obitorio per il riconoscimento delle salme.
Alcuni colleghi vi hanno operato ieri per tutto il giorno, e vi sono tornati
poi per rimanere fino a notte inoltrata con i parenti delle vittime, con un
impegno emotivo, tecnico ed umano notevole.

In questo momento sono già giunte le ulteriori squadre operative di psicologi
attivati dal DPC (Psicologi per i Popoli), dalla Lombardia, dal Piemonte e dall'Emilia Romagna.
Vengono distribuiti in aree e tendopoli diversificate, a seguito delle ricognizioni sui bisogni psicosociali sul territorio attuate negli ultimi giorni.

Sono rientrati intanto in Lazio i colleghi che hanno operato, in maniera
estremamente intesa, nei primi giorni e notti di attività svolta presso
l'obitorio.

Domattina è previsto un ulteriore rinforzo nei paesi limitrofi a L'Aquila, per
la fase post-funeraria, con squadre del Veneto e del Trentino specializzate in
supporto ai minori ed elaborazione lutto.
Arrivano anch'esse già dotate degli equipaggiamenti e dei Kit precondizionati per
la costituzione degli "spazi protetti" per i minori.

Il coordinamento centrale degli psicologi a cura della Protezione Civile
Nazionale sta funzionando, e le coperture dei campi e delle tendopoli iniziano ad essere sempre più organizzate ed articolate.

Stanno già iniziando a muoversi anche le squadre operative di "seconda
partenza" (sempre dal Veneto e dal Trentino; e poi ancora ne dovrebbero
arrivare altre da Piemonte e Sardegna), che daranno il cambio ai colleghi,
stanchissimi, che sono operativi continuativamente già dal lunedi/martedi.

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