22 gennaio 2005

Volontariato e Psicologia dell'Emergenza...

Psicologia dell'emergenza, Volontari del Soccorso, Volontari della Protezione Civile… ci sarebbe molto di cui parlare.

I Volontari (ma anche i professionisti dell'emergenza: IP, medici, funzionari…) si trovano spessissimo a contatto con situazioni ad alta densità emotiva: ansia, angoscia, depressione, paura, confusione, aggressività sembrano saturare il "campo operativo". Spesso si vorrebbe avere la parola "giusta", il commento appropriato, il modo di porsi, di parlare e di ascoltare che rassicuri e stabilizzi anche psicologicamente il paziente ed i suoi familiari, mentre ci occupiamo di stabilizzarlo fisicamente. E' un esigenza che in realtà c'e' sempre stata, ma solo recentemente ci si è iniziati a porre il problema in maniera più consapevole.
Ed anche noi operatori abbiamo bisogno di rivedere emotivamente cosa ci è successo, dopo un intervento particolarmente impegnativo o ricco di ansie e difficoltà (come un codice rosso pediatrico, od un incidente maggiore in cui le vittime hanno subito lesioni molto gravi). Parlare delle emozioni vissute, tra Volontari, a volte è difficile: c'e' sempre l'impressione che il collega accanto abbia "retto meglio", e non si vuole dimostrare l'ansia provata. Si smonta dal turno di servizio e si torna dritti a casa, portandoci dietro il nostro spiacevole vissuto.
Sbagliato: la letteratura scientifica ripete, dati alla mano, che precludersi la possibilità di parlare di cosa è avvenuto, con libertà, con i propri colleghi può essere un grave fattore di rischio per lo sviluppo di reazioni traumatiche in futuro. Se si riesce, meglio scambiare due parole subito (magari proprio per scoprire che anche gli altri si sono sentiti in difficoltà), che andarsene a casa chiudendo in un rigido silenzio quanto si è provato.

Sono in realtà tutti temi di grande complessità, poche righe non possono renderne ragione. Ma magari, con il contributo degli amici Volontari, mi piacerebbe approfondirli un po’...

20 gennaio 2005

Qualche risorsa per iniziare...

Siete interessati alla Psicologia dell'Emergenza ?
Siete professionisti Psi-, o operatori professionali dell'emergenza (Volontari della Protezione Civile, della Croce Rossa, operatori delle Forze dell'Ordine) che vogliono saperne di più ? Eccovi alcune risorse per partire…

1) Il sito del Master Post-Lauream in Psicologia dell'Emergenza della Facoltà di Psicologia dell'Università di Padova contiene molte risorse ed elenchi di links interessanti; andate a dargli un'occhiata:

http://emergenza.psy.unipd.it

In particolare le risorse di interesse si trovano su questa pagina, che è piuttosto ricca di riferimenti utili:

http://emergenza.psy.unipd.it/links.html


2) Su Psychomedia, la più importante rivista italiana online di psicologia e psichiatria professionali, c'e' un'intera sezione dedicata alla Psicologia dell'Emergenza e la Psicotraumatologia, con articoli, materiali, bibliografie ragionate, elenchi di links, risorse liberamente accessibili:

http://www.psychomedia.it/pm/grpind/socindx1.htm


3) Masticate un po’ di inglese ? Andate sull'Australasian !
L'Australasian Journal of Disaster and Trauma Studies è forse il più importante Journal scientifico online, a libero accesso, di psicologia dell'emergenza. Imperdibile. Ok, sono di parte: l'editor è Douglas Paton, che è un mio amico e con cui ho collaborato per diverse iniziative editoriali. D'altra parte è vero che, amicizia a parte, nella comunità internazionale della psicologia dell'emergenza l'Australasian è una vera istituzione per serietà scientifica ed estremo interesse applicativo degli articoli proposti.

http://www.massey.ac.nz/~trauma/


4) In un post precedente ho citato la scuola francese di studi sull'emergenza. Ed allora andiamo a vedere cosa combinano questi francesi... magari partendo dal celebre "Journal International de Victimologie", altro ottimo esempio di come si può fare una bella rivista scientifica online su questi argomenti.

http://www.jidv.com

19 gennaio 2005

Un libro straordinario ed alcuni spunti di riflessione ?

Dunque, alcuni spunti per partire...

Il settore della psicologia dell'emergenza è significativamente caratterizzato dalla frequente compresenza di una pluralità di modelli teorici ed applicativi che si propongono confusivamente all'attenzione del clinico. Diviene quindi di particolare delicatezza e rilevanza un'operazione di chiarificazione epistemologica e di analisi comparata degli assetti fondativi degli stessi, per enuclearne la struttura teorica implicita in maniera critica e consapevole.Il lavoro dello psicologo in emergenza è appunto quello di creare "spazi di pensiero" laddove il pensiero sembra venir eliso dagli eventi; questa creazione di senso e pensiero critico deve quindi necessariamente avvenire prima tra di noi, attraverso una riflessione attenta al "cosa fonda" i diversi modi di "pensare l'emergenza", per poter poi pensare meglio"nell'emergenza".

Purtroppo, questa attenzione al "pensare il nostro pensiero sulle emergenze" (sembra un gioco di parole, ma in realtà è qualcosa di molto serio...) sembra essere largamente assente negli approcci di marca "ultra-anglosassone" (quelli basati quasi esclusivamente su Debriefing "meccanici", assessment di massa, protocolli un pò troppo rigidi e semplicistici).
Forse la psicologia dell'emergenza italiana avrebbe più vantaggi nel ricollegarsi, da un punto di vista teorico-metodologico, a tradizioni di studio e ricerca di altro tipo, come quelle francesi (alla Lebigot, De Clercq, Crocq...) ?

Un libro molto bello su questo "secondo approccio" (maggiormente focalizzato sulla "struttura di significato" dell'esperienza vissuta, e su un pensiero sicuramente più "profondo" da un punto di vista critico-epistemologico) è:

Les Traumatismes Psychiques
F.Lebigot - M. DeClercq
Masson, Paris, 2001


Al momento attuale, è forse il pensiero psicologico più "forte" e "profondo" sulla psicologia clinica dell'emergenza che circoli per l'Europa.
Dategli un'occhiata, non credo che resterete delusi...

Perchè una "Psicologia delle Emergenze" ?

Benvenuti al Blog "Psicologia dell'Emergenza".

E' uno spazio nuovo, pensato per stimolare la discussione e lo scambio teorico, metodologico e semplicemente di "pareri" sui temi innovativi e di grande rilievo della psicologia dell'emergenza, del rischio e della sicurezza. Calamità, situazioni di crisi, piccoli traumi quotidiani ci propongono continuamente situazioni di comprensibile difficoltà, disagio personale e sociale, problematiche civiche collettive. La psicologia dell'emergenza, disciplina relativamente nuova in Italia, ma con una forte tradizione in altri paesi, cerca di "pensare e proporre" tentativi di comprensione e soluzioni per questo tipo di situazioni.

Speriamo che la giovane ma dinamica comunità degli psicologi dell'emergenza in Italia possa crescere sempre di più... non solo in termini numerici, ma soprattutto in termini di deontologia, preparazione teorica e consapevolezza critica.
Le sfide che l'attendono sono importanti, e la specificità delle problematiche del mondo dell'emergenza richiede attenzione, passione, e una grande capacità di creare pensieri e pratiche nuove...