14 maggio 2005

Interventi fuori contesto...

Il lavoro psicologico d'emergenza all'estero presenta sfide importanti.
Nella cooperazione internazionale, il desiderio di "partire per aiutare ad ogni costo" rischia di tradursi, per lo psicologo un pò troppo incline ad "agiti" improvvidi, in un sacco di difficoltà.
Le differenze e le barriere linguistiche e culturali svolgono infatti un ruolo fondamentale di impedimento nell'implementazione di interventi psicologico-clinici "ortodossi".

Come si può fare "psicologia clinica classica" senza conoscere nemmeno la lingua delle persone con cui interagiamo, e senza soprattutto sapere nulla del loro sistema culturale e della loro struttura sociale ? Come possiamo lavorare con persone di cui spesso ignoriamo i più elementari modi di organizzare la propria realtà personale, relazionale e collettiva ?
E siamo poi sicuri che metodi e tecniche psicologiche fortemente basate ed intrise in una specifica "teoria della mente", costruite da occidentali per lavorare con altri occidentali, possano trovare adeguato fondamento ed applicazione anche in realtà in cui le "teorie della mente" implicite sono molto diverse ?

Un interessante e breve articolo di Medecins Sans Frontiers, che analizza questo problema classico alla luce della recente esperienza dello Tsunami asiatico, si può trovare qui !
Merita una lettura !

Un saluto,
Luca

07 maggio 2005

La Percezione dei Rischi e la ricerca cognitivista...

E' uscito da poco un volumetto piuttosto interessante:

"Nuovi Rischi, Vecchie Paure"
di L.Savadori e R.Rumiati,
Il Mulino, 2005 (208 pagg., 12,50 euro).

Il libro presenta due aspetti stimolanti: una copertina con un bellissimo gatto nero (scusatemi, ma ho un'insana passione per i felini !) e, soprattutto, la capacità di esporre in maniera semplice, divulgativa e sintetica lo stato dell'arte della riflessione cognitivista sulla percezione e valutazione dei Rischi.

Il volume analizza una serie di casi e ricerche classiche in maniera chiara ed accessibile anche al lettore non specialista, ampliando poi la riflessione sulle più recenti ricerche relative alla "Affect Heuristic", l'importante euristica (cioè la strategia cognitiva di ragionamento) studiata in anni recenti dal gruppo di Slovic e della Finucane. Slovic è il fondatore del gruppo di ricerca dell'Università dell'Oregon noto per aver fornito i contributi principali essenziali al cosiddetto "Paradigma Psicometrico" della Risk Perception.

La Risk Perception è uno dei settori di maggiore interesse della psicologia dell'emergenza; più che occuparsi dei temi "clinici" (come la psicoterapia del trauma), la ricerca sulla percezione dei rischi approfondisce il tema della rappresentazione cognitiva ed emotiva dei "rischi", cercando di capire "come ci rappresentiamo i rischi" e come i nostri comportamenti di fronteggiamento, prevenzione o protezione, anche a livello collettivo, dipendano da queste rappresentazioni mentali.

Il paradigma psicometrico, per molti motivi (in primis, per la sua "omogeneità epistemologica e metodologica" con gli assunti di base del mainstream cognitivista della ricerca psicologica anglosassone), ha assunto un ruolo di primo piano in questo tipo di studi, e la "Affect Heuristic" è il suo frutto più recente.

Come sa bene chi mi conosce, personalmente non amo molto la vena "iper-razionalista" e funzionalista presente in tutto l'approccio psicometrico; l'Affect Heuristic rappresenta però forse una prima apertura degli approcci rigidamente cognitivisti della Risk Perception classica verso temi e modelli teorici più "flessibili" ed attenti alle dinamiche emotive, soggettive e simboliche del rischio e dell'emergenza.

Il libro espone bene questa linea di studio, ed offre anche ai non psicologi la possibilità di approfondire questi temi, in maniera interessante e piacevole.

Un saluto,
Luca

05 maggio 2005

Risposte ! :-)

Le risposte alle domande- provocazione di un mese fa; se siete psicologi e non le sapevate, vuol dire che l'idea di fare un corso-base di Protezione Civile, Anti-incendio e di Primo Soccorso / BLS prima di partire per lavorare in una maxi-emergenza non è poi così cattiva o inutile... quello che si deve sapere per lavorare in un'emergenza non si impara solo nelle Facoltà di Psicologia... anche se alcuni colleghi forse non lo hanno ancora capito ! :-)

Cos'e' un Estricatore:
Strumento di "estricazione" dalle lamiere costruito in modo da ridurre il rischio di lesioni vertebrali durante la mobilizzazione del ferito (rischio grave in situazione di incidenti stradali). Mobilizzare un traumatizzato è una delle manovre più pericolose che ci siano, non va MAI fatta alla leggera o da una persona inesperta (se non in condizioni di sicuro ed imminente pericolo di vita, come il crollo di un palazzo o l'incendio con rischio esplosivo di una macchina).

Come si usa l'Estintore:
Verso la base delle fiamme, assecondando la direzione del vento e tenendo un angolo di 90° rispetto ad un eventuale co-soccorritore. Stringendo bene, perchè la spinta della manichetta è piuttosto forte. E mi raccomando, l'anello di sicurezza estratto, tenetelo infilato sul dito, perchè se lo buttate a terra e non lo ritrovate non potete più mettere in sicurezza l'estintore dopo aver finito di usarlo... :-)

Prima cosa da costruire in un Campo-Base:
Le Latrine.
Si, proprio le latrine (nel giro di poche ore serviranno proprio a tutti !).
Poco poetico ? Molto pragmatico !
Ed, ovviamente, la tenda - posto di comando e la tenda - posto radio.

Cosa si usa per disinfettarsi all'aperto:
No, non il disinfettante. Nemmeno l'alcool.
O meglio, il disinfettante si usa dopo... ma prima si usa l'acqua ossigenata. Perchè ?
Perchè le spore tetaniche vengono eliminate dall'acqua ossigenata, ma non dai disinfettanti al cloro del supermercato... e le spore si trovano, ampiamente diffuse, su tutto il terreno aperto (e non solo, come si pensa, sul metallo arruginito... si dice che sono sulla ruggine perchè la ruggine si sviluppa sul ferro esposto alle intemperie, all'aperto, e quindi, come in molti luoghi aperti, può essersi anche ricoperto di spore tetaniche).
Quindi, una passata immediata con abbondante acqua ossigenata, poi con un altro disinfettante.

Luca