23 marzo 2005

Acqua e Disastri

Molti non lo sanno, anche se lo Tsunami del 26 dicembre potrebbe aver fatto venire qualche dubbio.
Se si chiedeva, fino ad un pò di tempo fa, quale è il disastro che causa più vittime, spessissimo la prima risposta era "il terremoto", o "le eruzioni vulcaniche".
In realtà, la categoria di disastri naturali che uccidono di più non è (e non è mai stato) nè il terremoto nè l'eruzione vulcanica, quanto... i disastri idrici.
Inondazioni, alluvioni e tsunami sono infatti i fenomeni calamitosi che più di ogni altro fanno vittime umane, e causano enormi danni economici (in particolare nei paesi in via di sviluppo).

Per capirne di più, può valere la pena andare a studiarsi le interessantissime tabelle di sinossi del CRED, il celebre Centro per l'Epidemiologia dei Disastri dell'Università di Lovanio.

Si può così scoprire che molte delle nostre preconcezioni o modelli mentali dei "disastri" sono piuttosto diversi dalla realtà...

Paradossalmente, una delle grandi emergenze del 21° secolo (anche a causa delle dinamiche climatologiche) sarà proprio la carenza di acqua, la siccità, la grande estensione delle zone desertificate ed il peggiormento della qualità delle acque... centinaia di milioni di persone soffrono attualmente per la carenza di acqua, mentre centinaia di migliaia vengono uccise dalla forza dell'acqua.

In entrambi i casi, il ruolo dell'azione antropica è centrale nel peggiorare i processi e le condizioni di interazione tra comunità umane e risorse idriche: il "disastro" deriva sempre dall'interazione tra processi naturali ed antropici (spesso un pò troppo "disarmonici": basti pensare alle costruzioni costiere o golenali in aree ad altissimo rischio alluvionale, di cui anche in Italia abbiamo molti esempi...)

Acqua che dà la vita, acqua che la toglie... un tema complesso e delicatissimo, oggetto di molte delle riflessioni e dei lavori del World Water Day, la Giornata Mondiale dell'Acqua (che si celebra, sotto gli auspici dell'ONU, il 22 marzo di ogni anno).
Dateci un'occhiata !

Sono queste molte delle "maxiemergenze" con cui ci dovremo confrontare, anche come psicologi, nei prossimi anni e decenni...

Un saluto ed un augurio di Buona Pasqua a tutti,
Luca

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"L´economia della violenza ha soppiantato la guerra fredda. Se non vogliamo che le guerre per l´acqua si moltiplichino nel mondo dobbiamo pretendere una gestione democratica e condivisa di tutti i beni essenziali". E' la dichiarazione che Petrella fece a Firenze al primo forum alternativo dell'acqua, la cui seconda edizione si è appena conclusa a Ginevra. Gli obiettivi di questa seconda edizione erano il diritto all'acqua, l'acqua come bene comune, il finanziamento pubblico dell'acqua e la democrazia partecipativa nella gestione dell'acqua. Praticamente capire com'è possibile contrastare lo strapotere delle multinazionali sulla privatizzazione del preziosissimo bene...visto che " ... centinaia di milioni di persone soffrono attualmente per la carenza di acqua"...Ciò che è emerso dal forum alternativo 2005 è una proposta concreta: una tassa di solidarietà per evitare che si cerchino finanziamenti privati e l'istituzione di un Parlamento mondiale per l'acqua, che si riunirà a Brux e servirà a stabilire quali siano le regole di gestione. E soprattutto, e cito ancora Petrella, che l'acqua venga esclusa dai negoziati del quadro gats-Wto e che la Banca Mondiale la pianti di porre la privatizzazione dell'acqua come condizione per la concessione di prestiti.

Buona pausa.
Alberta

Anonimo ha detto...

"L´economia della violenza ha soppiantato la guerra fredda. Se non vogliamo che le guerre per l´acqua si moltiplichino nel mondo dobbiamo pretendere una gestione democratica e condivisa di tutti i beni essenziali". E' la dichiarazione che Petrella fece a Firenze al primo forum alternativo dell'acqua, la cui seconda edizione si è appena conclusa a Ginevra. Gli obiettivi di questa seconda edizione erano il diritto all'acqua, l'acqua come bene comune, il finanziamento pubblico dell'acqua e la democrazia partecipativa nella gestione dell'acqua. Praticamente capire com'è possibile contrastare lo strapotere delle multinazionali sulla privatizzazione del preziosissimo bene...visto che " ... centinaia di milioni di persone soffrono attualmente per la carenza di acqua"...Ciò che è emerso dal forum alternativo 2005 è una proposta concreta: una tassa di solidarietà per evitare che si cerchino finanziamenti privati e l'istituzione di un Parlamento mondiale per l'acqua, che si riunirà a Brux e servirà a stabilire quali siano le regole di gestione. E soprattutto, e cito ancora Petrella, che l'acqua venga esclusa dai negoziati del quadro gats-Wto e che la Banca Mondiale la pianti di porre la privatizzazione dell'acqua come condizione per la concessione di prestiti.

Buona pausa.
Alberta