27 giugno 2008

La precisazione di Psicologi per i Popoli

Ricevo e pubblico, per debita informazione, il Comunicato di Psicologi per i Popoli - Federazione in merito alle recenti informazioni di stampa sull'Emergenza Rifiuti

"COMUNICATO di Psicologi per i Popoli – Federazione
agli Psicologi italiani e alle loro Istituzioni di rappresentanza

Un recente articolo comparso sul quotidiano Il Sole 24 Ore del 20 giugno 2008 ha contribuito a diffondere presso i colleghi, e il più ampio pubblico, notizie tendenziose circa il coinvolgimento della nostra Federazione in iniziative di Protezione Civile a Napoli per l’emergenza rifiuti.
La ventilata presenza degli psicologi in questa circostanza è stata giornalisticamente presa a pretesto per fare ironia sugli psicologi e il loro ruolo, cosa che purtroppo non è nuova, se non che ha contribuito a provocare tra i colleghi e, immaginiamo, tra il pubblico dei media, reazioni indignate, del tutto in linea con la tendenziosità delle notizie, prese per veritiere.

Ci sentiamo quindi in dovere di farvi pervenire una versione dei fatti che speriamo possa smorzare i toni di un dibattito insidioso (psicologi “sì” e psicologi “no”), che rischia di trascinare la categoria degli psicologi su un terreno che ancora una volta getta confusione sulla nostra professione.
Psicologi per i Popoli-Federazione, che raccoglie in undici regioni (del Centro Nord e del Sud, Sicilia compresa), 13 associazioni autonome di volontariato di Protezione Civile e due associazioni per la Cooperazione e lo Sviluppo, è iscritta nell’elenco delle Organizzazioni Nazionali del Volontariato di Protezione Civile, ed è perciò attivabile a diretta e discrezionale decisione dal Dipartimento di Protezione Civile. E’ quindi nostro preciso impegno rispondere alle richieste del Dipartimento, ogni qual volta questo lo ritenga necessario per un’operazione a favore di popolazioni colpite da gravi emergenze, siano queste del Nord, come del Centro e del Sud Italia.

Dal momento che l’articolista de Il Sole 24 Ore “gioca” sull’idea che la popolazione di Napoli riterrebbe questa un’operazione del Nord che andrebbe in qualche modo a colonizzare il Sud, teniamo a precisare che un’Organizzazione di Volontariato di Protezione Civile interviene ovunque si renda necessario, tanto che nel passato siamo stati presenti in diverse situazioni, dalle alluvioni del Nord ai terremoti del Centro-Sud, e che, naturalmente, sono molti i nostri associati che, pur vivendo nel Nord, hanno solide radici al Sud.

Per quanto riguarda l’attivazione dei soccorsi per l’emergenza rifiuti a Napoli, nel giorno stesso in cui il Presidente Giorgio Napoletano l’aveva descritta come una situazione “nell’orlo di una catastrofe”, il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile aveva richiesto la disponibilità delle 25 organizzazioni nazionali di volontariato di Protezione Civile, tra cui la nostra, per un intervento che sarebbe stato programmato nelle settimane successive e iniziato presumibilmente nel mese di luglio.
Tale intervento, come da protocollo consolidato quando si muove la Protezione Civile Nazionale, sarebbe stato realizzato ad integrazione delle operazioni di Protezione Civile della Regione Campania e della città di Napoli, che ne avrebbero mantenuto anche la direzione.
Benché ufficialmente annunciato, il programma di tale intervento a tutt’oggi non è ancora stato presentato alle associazioni di volontariato. In questa fase di pre-allerta, anche la nostra organizzazione come tutte le altre si sta preparando per trovarsi pronta al momento dell’invio delle squadre, se, come e quando avverrà.

Quanto al fatto che siamo psicologi è opportuno fare le seguenti precisazioni, che definiscono l’ABC di chi è abituato ad operare nei contesti regionali e nazionali di Protezione Civile:

* come volontari di Protezione Civile, noi siamo prima di tutto dei soccorritori, e perciò la nostra specifica competenza può entrare anche solo in maniera indiretta nelle operazioni di soccorso, laddove si attivano interventi rispondenti ai bisogni di base, relazionali e psicosociali in senso lato;
* qualora la nostra presenza sia specificamente richiesta “in quanto psicologi”, la Direttiva della Presidente del Consiglio del 13 giugno 2006 (G.U. n. 200 del 29 agosto 2006), prevede l’integrazione del volontariato professionale nelle Equipes Psicosociali dell’Emergenza (EPE) laddove siano già attivate dal sistema regionale delle ASL. Nelle situazioni di emergenza le associazioni della nostra Federazione sono quindi chiamate a rinforzo e non a sostituzione del sistema locale di aiuti.

Quanto alla nostra eventuale presenza nella emergenza rifiuti di Napoli, oltre a dare la propria disponibilità, la nostra Federazione si è attivata nel far appello anche alla nostra categoria, come occasione per dimostrarsi materialmente vicina a una popolazione che sta vivendo un momento drammatico. Ma in questo mese ha soprattutto lavorato per cercare di prefigurare al proprio interno tutte le problematiche, i rischi e le opportunità che un tale intervento comporta.

Il rischio “colonizzazione”, quello dell’etichettamento “psi” della popolazione, ad esempio, ci sono ben presenti. Ci è chiaro fin da ora, inoltre, che un nostro intervento non avrebbe davvero il senso di sostituirsi alle associazioni o ai colleghi delle ASL locali, bensì quello di portare solidarietà, in qualsiasi modo ci venga richiesto, e senza “battere la gran cassa”.

La riunione “in gran segreto” a Bologna, cui allude il giornalista de Il Sole 24 Ore, altro non era che un incontro di routine del Consiglio Direttivo della nostra Federazione, nel quale si sono affrontate le decisioni relative alla nuova richiesta della Protezione Civile, si sono posti sul tappeto molti dei problemi sollevati in questi giorni, ponendo le basi per una loro analisi approfondita e la ricerca condivisa di soluzioni, anche con il consiglio di persone della cultura e della società civile che operano nel luogo.

Ci pare comunque significativo che tanto polverone sia stato alzato non tanto a proposito di altre organizzazioni di volontariato, egualmente coinvolte dalla proposta del Dipartimento di Protezione Civile, come l’Associazione Nazionale Alpini, l’AGESCI, le Misericordie, l’ANPAS, la CRI, la Caritas, ecc.ecc., bensì nei riguardi di una organizzazione di psicologi e, in ultima analisi, degli psicologi in generale.
Psicologi: una categoria troppe volte molto più impegnata a condurre al proprio interno sterili e distruttive campagne che a difendere se non altro la corretta informazione circa gli psicologi e il loro operato.

Per questo, abbiamo anche richiesto al Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine di voler attivare un incontro di conoscenza e confronto con la Commissione nazionale sulle emergenze, per dar valore anche istituzionale a quello sforzo di rappresentanza unitaria tra tutte le associazioni psicologiche per l’emergenza che Psicologi per i Popoli attua da 3 anni nel Campo Scuola Nazionale di Marco di Rovereto, con la presenza costante di oltre 300 psicologi da tutte le regioni italiane.

Torino, 23 Giugno 2008

A nome di Psicologi per i Popoli - Federazione
la VicePresidente Maria Teresa Fenoglio
info@psicologiperipopoli-torino.it"

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