18 dicembre 2009

Report dal Convegno di Padova

Qualche telegrafico commento a caldo dal Convegno di Padova, organizzato dall'Ordine degli Psicologi del Veneto, e citato nel post precedente.

Ottima l'affluenza, partecipazione intensa, interventi interessanti.

Gran parte dei partecipanti hanno operato in Abruzzo come psicologi, integrati in alcune delle diverse associazioni o Enti che hanno fornito una competenza di supporto psicologico nei mesi dell'emergenza.

Interessante il confronto che si è venuto a creare, e la poliedricità degli interventi, che hanno illuminato diversi aspetti (teorici, operativi, organizzativi e di ricerca) dell'emergenza psicologica in Abruzzo.

E' emersa, trasversalmente a tutti gli interventi, l'assoluta centralità e necessità di un approccio integrato, che unisca in maniera profonda le dimensioni cliniche e psicosociali: in emergenza non si va solo a "curare traumi", ma anche e soprattutto a ridefinire e rinarrare legami sociali interrotti, a prendersi cura di affetti indicibili, a ricostituire spazi di pensiero - laddove il pensiero sembra venir eluso dalla violenza incomprensibile dell'evento critico.

Un ruolo complesso, quello dello psicologo dell'emergenza, che "costringe" a ripensarsi, da un punto di vista professionale, in maniera molto più completa, complessa e trasversale.

Sono state presentate alcune intense testimonianze di colleghe Aquilane, ed utili punti di sintesi sono emersi dagli interventi di alcuni dei coordinatori delle diverse associazioni coinvolte, così come della Funzione 2 del DPC. Ottimi anche gli interventi degli psicologi di comunità dell'Università di Padova, che hanno contribuito al Convegno con una ricerca interessante sui colleghi che hanno operato in Abruzzo; pregevoli le riflessioni dell'Assessore Fecchio (Assessore Provinciale alla Protezione Civile), che ha sottolineato con chiarezza la rilevanza della dimensione relazionale nella preparazione dei Volontari di PC.

Insomma, una bella giornata di lavoro corale, in cui la "babele" degli approcci, delle sigle, dei gruppi ha potuto confrontarsi unitariamente.

Come diceva Jimi Hendrix: non esistono stili musicali diversi, esiste solo buona musica o cattiva musica.
Allo stesso modo, non contano le diverse "sigle" che abbiamo cucito sulle nostre magliette: conta, alla fine, il saper fare insieme della buona psicologia, e non della cattiva psicologia.
Oggi è stato un momento di buona psicologia, e questo è l'importante :-)

Luca Pezzullo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido il report. Erano anni che non partecipavo ad un convegno che non fosse barboso e macedonico. Quello che sottolinei tu, e cioè che l'approccio "sanitario" (e perciò centrato sul paradigma medico-terapeutico) anche in psicologia dell'emergenza non può e non deve essere l'unico va certamente approfondito. Sarebbe interessante anche occuparsi/sviluppare (se già non l'avete fatto) di zone di conflitto (dove io pesonalmente ho vissuto e operato tempo fa)e in questo Psychologists Beyond Borders (o altre ONG internazionali che si occupano di salute mentale anche in senso comunitario in paesi in conflitto o in cui il conflitto armato è finito ma rimangono o le ceneri anche dell'anima o un conflitto cosiddetto "a bassa intensità") potrebbero essere un interessante interlocutore. Un saluto, Giovanni Turra

Unknown ha detto...

Salve Luca, complimenti per il tuo blog, che ho scoperto solo da poco e che mi ha aperto un mondo.
Sto cercando un Master nell'ambito della Psicologia dell'emergenza, ma temo di non avere gli strumenti sufficienti per fare la scelta giusta.
Sono uno Psicologo del lavoro, il pane quotidiano me lo dà un lavoro di responsabilità e gestione del personale in una struttura ricettiva, ma la passione e nella cooperazione internazionale, con cui collaboro da volontaria.
Mi sapresti dre una mano a districarmi tra le offerte formative che ci sono, che siano davvero professionalizzanti e non perdite di tempo e denaro?
Ti sarei davvero grata,

Grazie,
Adria Gauni

Luca Pezzullo ha detto...

@ Giovanni: indubbiamente. All'interno della Federazione di Psicologi per i Popoli vi è un'associazione, "Psicologi per i Popoli nel Mondo", che si occupa specificatamente di queste attività.

@ Adria: mandami una mail all'indirizzo presente in questa pagina, così posso risponderti direttamente.