27 febbraio 2009

Integrazioni teoriche interessanti

Periodo di recensioni !

Nell'attesa di esporre un'ampia recensione del nuovo, importante, volume "Psicologia dell'Emergenza", di Luca Pietrantoni e Gabriele Prati, per i tipi del Mulino (che sto leggendo con interesse in questi giorni), segnalo brevemente un testo di Michele Giannantonio e Silvio Lenzi:

"L'Attacco di Panico", Cortina Editore, 2009

Il volume non si propone come testo di base, ma come volume "avanzato" per la teoria della tecnica del trattamento psicoterapeutico degli attacchi di panico. L'aspetto interessante ed originale del volume è la sua trattazione integrativa, rigorosa e ricca di spunti di riflessione, tra approcci cognitivo-comportamentali, ipnotici e basati su procedure di processazione e rielaborazione (emdr).

Si tratta di temi che, seppur sviluppati in un ambito clinico in parte diverso rispetto a quelli più "classici" dell'emergenza, propone un'interessante "traccia di lavoro" per chi voglia riflettere sulle possibili connessioni tra approcci e modelli teorici differenti, nella gestione integrata di specifiche casistiche cliniche.

Il lavoro svolto dai due autori è di particolare interesse proprio perchè lo "spazio di pensiero" aperto sulle possibili modalità integrative dei diversi modelli è molto avanzato: non assistiamo quindi al semplice "giustapporre" tecniche o modelli eterogenei (come troppo spesso avviene in approcci psicoterapeutici alla "anything goes"), ma ad un genuino tentativo di capire "perchè e come" teorie della mente e della clinica differenti possano riuscire ad "interconnettersi" efficacemente e criticamente tra loro.

Insomma, invece di limitarsi a proporre una acritica "somma" di A e B, come a volte è stato fatto in letteratura, gli autori riescono bene a rendere il senso della complessità epistemologica e teorico-clinica della possibile connessione tra A e B: e temi come la CBT e le tecniche ipnotico-suggestive o di riprocessazione/rielaborazione, proprio per la loro complessità intrinseca, non possono essere certo affrontate in maniera superficiale o troppo "meccanica". Devono essere prima ben "pensate", per poter poi essere "eseguite" bene.

Giannantonio e Lenzi ne propongono quindi uno studio avanzato, che non può che essere impegnativo, ma che coglie bene questa intrinseca ed irriducibile complessità dei modelli da loro affrontati, soprattutto per chi pensa di utilizzarli in ambito clinico.

La metapsicologia che ne emerge, e gli stimoli terapeutici proposti, sono quindi un "percorso di idee" che dovrebbe incuriosire molti colleghi, soprattutto coloro che si muovono nell'area CBT.

Luca

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